Il Martirio di Sant’Agata, testimonia come a Catania sicuramente dal III secolo esistesse una comunità cristiana. Prima di questo periodo infatti non ci sono fonti certe al riguardo.
Altra conferma proviene dal rinvenimento a Catania nel 1730 di una iscrizione datata tra la fine del III secolo e gli inizi del IV che segnalava la sepoltura di Iulia Florentina, una bambina di Ibla sepolta, per volere dei genitori, “dove sono le sepolture dei martiri cristiani”.
Tale iscrizione è per noi una testimonianza importantissima circa l’immediata diffusione del culto di Sant’Agata, dopo la sua morte, non solo in città, ma anche fuori dal territorio etneo. Ricordiamo a tal proposito anche l’iscrizione rinvenuta ad Ustica (Palermo), databile alla fine del III secolo dove si accenna ad una certa Lucifera morta il giorno di Agata. Circa la diffusione immediata anche in oriente interessante è la testimonianza di Metodio, Vescovo di Olimpo in Licia, morto nel 311 che nella sua opera “Simposium” fa riferimento ad Agata presentando la sua vita come modello di vita cristiana.
Riferimento bibliografico: G. Zito, S. Agata da Catania, Catania 2004, pp.6-9; 41-47.