I sacerdoti sono disponibili per le confessioni tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 11.00 nella Cappella del Crocifisso
Prima di confessarsi
Il sacramento della confessione (o della penitenza oppure della riconciliazione) è la celebrazione dell’amore misericordioso di Dio, che ci dona il perdono dei nostri peccati, per mezzo di Cristo morto e risorto, il quale, mediante il ministero della Chiesa, ci riconcilia con Dio e con i fratelli.
Confessarsi significa quindi porsi in ascolto della Parola di Dio riconoscendo il proprio peccato e celebrare l’Amore misericordioso di Dio Padre, che:
• rimette i nostri peccati, lavandoceli con il sangue del Suo Figlio;
• ci comunica la sua stessa vita divina (grazia sacramentale);
• ci riconcilia con Lui e fra di noi, ricostruendo il nostro legame di fratellanza universale;
• accoglie e feconda il nostro impegno personale di continua conversione inaugurata dal Battesimo e scandita dalle esigenze della celebrazione eucaristica;
• apre il nostro cuore pentito al soffio dello Spirito Santo, che porta verso la giustizia, la carità, la libertà, la vita e la gioia.
Per fare una buona confessione si richiedono cinque cose:
1) esame di coscienza: è una diligente ricerca dei peccati che si sono commessi, dopo l'ultima confessione ben fatta.
2) dolore di avere offeso Dio: consiste in un dispiacere e in una sincera detestazione dell'offesa fatta a Dio. È necessario aver dolore di tutti i peccati mortali commessi, senza eccezione; conviene averlo anche dei veniali.
3) proponimento di non peccare più: è la volontà risoluta di non commettere mai più il peccato e di fuggirne le occasioni.
4) accusa dei propri peccati: consiste nell’accusa dettagliata dei propri peccati fatta al confessore per averne l’assoluzione e la penitenza. Siamo obbligati a confessarci di tutti i peccati mortali; è bene però confessare anche i veniali
5) soddisfazione o penitenza: è uno degli atti del penitente, col quale egli dà un qualche risarcimento alla giustizia di Dio per i peccati commessi, eseguendo quelle opere che il confessore gli impone.
«Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanche io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più"».
(Gv 8,10-11)